Era aprile del 2012 e per caso mi sono imbattuta in una notizia che però nessuno aveva approfondito.
Dai racconti di quel giorno:
Qualche giorno fa, ho letto di questa notizia nella mia città – Bari – come secondaria.
Stamattina volevo andare a rendermi conto io personalmente di questa bellissima scoperta e sono rimasta basita!
Dopo circa 60 anni, in un palazzone del quartiere Libertà di Bari, sono rispuntati alcuni manifesti pubblicitari degli anni ’50. Chiedendo un po’ in giro sia a chi abita all’interno o passanti della zona, pare che la scoperta sia venuta fuori dopo alcune operazioni di pulizia dello stabile con la rimozione di lamiere di ferro che probabilmente furono installate senza staccare i manifesti pubblicitari sottostanti che quindi si sono mantenuti in buone condizioni considerando i 60 anni di distanza!
Nel particolare, si tratta di un manifesto del ’52 raffigurante un bambino con un cane che non si riesce a distinguere quale prodotto si stesse pubblicizzando; sotto si intravede un altro manifesto di comunicazione politica per l’arrivo a Bari di un onorevole tale Giusto Tolloy probabilmente agli inizi del 1950 e sotto ancora di un evento relativo al 1947.
Qualche metro più in là, alcuni manifesti della China Martina Lixy, presumibilmente dei primi anni ’50 come confermato da alcune ricerche su web confrontandoli con altri manifesti degli stessi anni da cui si rileva lo stesso stile.
Chi ha studiato o si occupa di pubblicità sa quanto siano rari questi manifesti e molti di loro creati con disegni e pitture vere non certo maneggiate con Photoshop come succede oggi. È un patrimonio storico artistico molto importante e vorrei che chi di competenza tuteli questa scoperta e la conservi in modo adeguato per evitare che venga persa.
I ragazzi della GenZ non sapranno mai della sua esistenza ma i ventenni dei primi anni duemila conoscono bene Tom Anderson, il primo amico di ogni iscritto a Myspace.
Prima di Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram, proprio lui, Tom Anderson, inventò Myspace nel 2003 insieme al suo amico Chris DeWolfe, diventando il primo vero social network della storia su scala mondiale.
La sua storia è diversa da quella dei vari Mark Zuckerberg…
WhatsApp lancia Community, la nuova funzione che consentirà alle persone di aggregare gruppi separati in un gruppo più grande secondo la struttura a loro più congeniale. Potranno ricevere gli aggiornamenti inviati all’intera community e organizzare facilmente gruppi di discussione più piccoli, specifici per argomento.
Sarà possibile condividere in modo nuovo, riducendo i sovraccarichi nelle chat più numerose.
Reazioni: sono in arrivo su WhatsApp le reazioni con emoji, per condividere la propria opinione senza inondare le chat con nuovi messaggi.
Moderazione delle chat: gli amministratori del gruppo potranno rimuovere messaggi inappropriati o problematici da tutte le chat.
Condivisione di file: questa funzione arriverà a supportare file fino a 2 gigabyte, per favorire la collaborazione sui progetti.
Chiamate vocali allargate: introdurremo la chiamata vocale con un solo tocco fino a 32 partecipanti e con un nuovo design, per tutte le volte in cui parlare dal vivo è meglio che chattare.
La notizia è stata annunciata pochi minuti fa da Mark Zuckerberg:
“Reels is already our fastest growing content format by far, and today we’re making it available to everyone on Facebook globally. We want Reels to be the best place for creators to connect with their community and make a living, so we’re launching new monetization tools too”.
Una funzionalità di Facebook attesa da tanti. Infatti, dopo una prima fase di lancio riservata agli utenti negli Stati Uniti, Meta ha annunciato il rilascio dei Reels su Facebook in 150 nuovi Paesi tra cui anche la nostra penisola.
E arrivano ulteriori funzionalità che si integrano con quelle già annunciate durante lo scorso anno, e in particolare: i Remix per affiancare il reel accanto a uno già esistente e pubblicato in precedenza, i reel della durata massima di 60 secondi, la possibilità di salvare un reel nelle bozze e, per concludere, è previsto il debutto di nuovi strumenti di video clipping.
Infine, non manca l’attenzione verso le soluzioni che consentiranno ai creator di generare entrate economiche: infatti, oltre agli annunci in overlay e le Stelle, entro la metà del prossimo marzo è prevista l’estensione del programma di bonus Reels Play e delle inserzioni in-stream agli utenti di diversi Paesi.
Come in tanti già sanno, Checco Zalone, originario di Capurso, parteciperà a Sanremo 2022. Ha telefonato a don Tonio e gli ha chiesto di individuare 7 parrocchiani che vogliano salire con lui sul palco della cittadina ligure per fargli da spalla. I primi 7 che si presentano in Chiesa, a partire da domani 31 gennaio alle ore 18.00, potranno accompagnare il nostro comico. Non dovranno sostenere spese né di viaggio, né di vitto o alloggio, che saranno a totale carico di Checco Zalone, dovranno essere maggiorenni, vaccinati con Green Pass e, soprattutto, di bella presenza. Dovranno necessariamente indossare abiti eleganti, da cerimonia. Prima di salire sul palco passeranno dalla sala trucco e parrucco. Sarà il Parroco a decidere chi potrà accompagnare Luca Medici e lo stesso don Tonio alla kermesse sanremese. Approfittiamone!
Questo post ha scatenato commenti e condivisioni ed è stato ripreso da tutte le testate nazionali, alimentando la curiosità per quello che farà Checco Zalone a Sanremo. Probabilmente attonito da tutto questo clamore inaspettato, il prete oggi, lunedi 31 gennaio, ha risposto con un altro post:
Ieri sera abbiamo pubblicato su questa pagina un post che… tutti abbiamo letto! Era e rimane uno scherzo. Migliaia di visualizzazioni, condivisioni, decine di messaggi privati, articoli, raccomandazioni per partecipare a Sanremo, telefonate da giornali e tv per rilasciare interviste. Con calma, fra qualche giorno, chiederemo a qualche esperto di comunicazione di analizzare il tutto. Restiamo però stupiti di come una notizia venga rilanciata senza nessuna verifica. La cosa ci deve far riflettere, e non poco, perché basta davvero nulla per divulgare una fake news.È stato uno scherzo… da prete, un innocuo scherzo, che spingerà ancora di più a seguire Checco Zalone, a cui facciamo i più cari “in bocca al lupo”. A chi stasera passerà dalla Parrocchia alle 18.00, sarà offerto un buon caffè da don Tonio.
La morale della favola
O forse della parabola (!)… spiega perfettamente la realtà che ci circonda: notizie a profusione, pubblicate sui social o su testate giornalistiche che indipendentemente dalla loro veridicità, vengono assunte come vere e reali. Tante persone credono a queste notizie, le commentano, le argomentano, le condividono senza chiedersi se vere o false, se legittimate da fonti autorevoli o da siti web come Lercio. Qualcuno potrebbe dire che da un personaggio come Checco Zalone ci si poteva aspettare un fatto così ‘originale’ o provocatorio, ma qualcuno ha pensato di andare a vedere come minimo se le sue pagine ufficiali avessero comunicato notizia simile?
Ecco come si diffonde una fake news!
La verità su questo iter che purtroppo persuade milioni di persone, si riversa in fatti molto attuali – per fare un esempio i vaccini anticovid – scelte non ponderate che causano, però, danni reali. E appunto, durante una crisi sanitaria, credere a informazioni sbagliate può anche costare la vita.
Diverse ricerche affermano che sono 4,5 milioni gli italiani che hanno eletto i social network come unica fonte di informazione con tutti i rischi che questa scelta comporta in termini di esposizione a fake news che finiscono per influenzare la loro visione del mondo e per condizionarne decisioni e comportamenti.
Le persone condividono soprattutto con la rete dei propri cari le informazioni che ritengono attendibili. In questi casi sia le informazioni corrette che le fake news vengono condivise in buona fede, e una volta in circolazione sono difficili da eliminare. Anche se di solito agiamo in buona fede, è anche vero che abbiamo un “bias”: le informazioni che riceviamo si confrontano con la nostra “visione del mondo” e le nostre idee pregresse, che riteniamo corrette. Tendiamo, quindi, a credere più facilmente alle informazioni che danno conferma alle nostre posizioni pregresse. Alcune ricerche mostrano che le persone possono aggrapparsi alle proprie convinzioni anche quando si trovano faccia a faccia con evidenza opposta. Alla fine, la combinazione di bias e buone intenzioni spiega perché anche le notizie false ma verificabili continuano a diffondersi. *
Le fake news avvelenano la comunicazione dei nostri giorni. Secondo alcuni viviamo in una condizione di post verità in cui i fatti accertati non sono così importanti: contano gli appelli alle emozioni e i pregiudizi. Un problema più serio di quel che sembra.
Secondo una ricerca dell’azienda, i giovani pensano che Facebook non sia cool. In una dichiarazione, un ragazzino di 11 anni ha detto ai ricercatori: “Facebook è per gli anziani, vecchi come 40 anni”.
Facebook lancia ufficialmente le Audio Room. Per il momento disponibili solo negli Stati Uniti, si legano ad alcune novità podcast sul social. Gli host saranno in grado di pre-invitare altri utenti come speaker o di consentire ai membri del pubblico di parlare durante una sessione, proprio come su Clubhouse. Nelle prossime settimane previsto un rilascio in altri Paesi.
Il Global Digital Report 2021 creato da Hootsuite, in partnership con We Are Social, analizza lo scenario social e digital mondiale, con dati e trend per comprendere Internet, le piattaforme social, mobile ed e-commerce.
La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto su tutte le nostre vite e, tra le conseguenze, ci ha visto adottare nuove tecnologie e nuovi comportamenti. Anche per l’Italia si conferma il ruolo centrale che il digitale e i canali social hanno avuto nelle nostre vite lo scorso anno.
Siamo connessi per oltre 6 ore al giorno ad internet, e passiamo quasi due ore sui social (il 98% di noi lo fa da dispositivi mobili), mentre continuano ad essere rilevanti i periodi che passiamo a fruire di contenuti audio… una persona su 4 ascolta regolarmente i podcast!